Lievito di birra fresco e disidratato, lievito istantaneo per dolci e salati e lievito madre. Qual è la differenza tra tutti i vari tipi di lievito?

Quando si parla di lievito si tende a fare grande confusione, complice il fatto che in commercio ne esistono davvero moltissimi tipi. Sapersi orientare nell’offerta è l’unica chiave di successo per le vostre preparazioni dolci e salate. Vediamo di capire quali sono le differenze tra i vari tipi di lievito e come si utilizzano in cucina.

Lievito di birra: fresco o disidratato?

Cominciamo subito con il chiarire che questi due agenti lievitanti sono la stessa cosa e già così risolviamo una buona dose di dubbi.

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Tipi di lievito
Tipi di lievito

Il lievito di birra fresco viene venduto in panetti (solitamente da 25 g) nel reparto frigorifero del supermercato, vicino all’impasto pronto per pizza e focaccia. Per utilizzarlo occorre scioglierlo in un liquido tiepido, possibilmente aggiungendo una componente zuccherina, come malto, miele o semplicemente zucchero.

Il lievito di birra disidratato, invece, viene solitamente venduto in bustine. Si tende a preferirlo per via dei lunghi periodi conservazione e perché non necessita “attivazione” in un liquido come avviene con quello fresco.

Se in una ricetta è genericamente indicato lievito di birra, senza specificare se fresco o secco, non andate nel panico. La dose indicata è un valido metodo di verifica: quando si utilizza il lievito di birra fresco, ne occorrono circa 25 g per mezzo chilo di farina, nel caso di quello disidratato ne bastano 10-12 grammi.

Se la ricetta riporta lievito secco ma voi disponete unicamente di quello fresco o viceversa, potete applicare la seguente equivalenza e sostituire uno con l’altro: 1 g di lievito secco = 3 g di lievito fresco.

Lievito istantaneo per impasti dolci e salati

Come dice il termine stesso, il lievito istantaneo non richiede la lievitazione dell’impasto prima della cottura. Oggi in commercio esistono lieviti istantanei per dolci e salati che si differenziano unicamente per la presenza nel primo di aroma di vaniglia. Vi basterà infatti dare un’occhiata all’etichetta per scoprire che i principi sono gli stessi.

E il lievito madre?

Totalmente diverso per composizione e utilizzo è il lievito madre. Il suo utilizzo infatti richiede diverse accortezze e tempi di lievitazione piuttosto lunghi che lo rendono scarsamente utilizzato nelle nostre cucine, fatto salvo esperti e veri cultori dei lievitati.

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ultimo aggiornamento: 21-03-2020


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